lunedì, Novembre 25, 2024

Saga Farman: nave vichinga elettrica

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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L’archeologo Arne Emil Christensen, che ha guidato gli scavi della nave Clastad nel 1970, racconta in un’intervista come uno dei canali di drenaggio della fattoria Clastad attraversasse il vecchio legno.

Ora ciò che resta è in mostra allo Slottsfjellsmuseet di Tønsberg, ma un gruppo di appassionati ha preso quella che Christensen definisce la quarta nave vichinga della Norvegia come punto di partenza e ha costruito la Saga Farman.

La “Saga Farmann” è dotata di quattro motori elettrici dell’azienda norvegese SeaDrive, il che rende l’aggiunta molto più semplice rispetto al XX secolo. Foto: Lars Tome Wensus

pietra marrone

Secondo Christensen, la nave originale di Klåstad doveva essere stata caricata con pietre per affilare provenienti da Eidsborg nel Telemark, una grande quantità delle quali è stata trovata vicino al relitto.

Poiché la parte centrale della nave era utilizzata per lo spazio di carico, Christensen ritiene che i remi abbiano solo la parte più avanzata e quella più a poppa, il che potrebbe rendere più difficili le manovre con vento forte.

L'armadio con inverter, regolatori e fusibile da 160A è utilizzato come tavolo da pranzo.  Foto: Tony Stephenson

L’armadio con inverter, regolatori e fusibile da 160A è utilizzato come tavolo da pranzo. Foto: Tony Stephenson

Prevenire l’annegamento

La causa dell’affondamento è sconosciuta, e la storia del bosco indica che risale all’anno 998, quindi non c’è nessuna segnalazione da parte dell’Infortunistica.

Ma la versione moderna “Saga Farmann” ha adottato la tecnologia fornita dalla società norvegese SeaDrive per evitare che la storia si ripeta.

Secondo Dan Cato Fagernes, capo del team di costruzione della barca di Farmann, quattro motori elettrici sotto la linea di galleggiamento garantiranno che la chiatta possa schiudersi e parcheggiare in condizioni ventose e difficili.

Impianto nascosto

Sotto il tavolato della cabina a centro barca ci sono sei banchi di batterie, che fungono anche da zavorra per mantenere la goletta su una chiglia diritta.

Il pannello di controllo, i fusibili, i cavi e gli interruttori sono nascosti per fornire l’esperienza più autentica possibile.

Anche il livello di comfort è in linea con quello che vissero i vichinghi nel IX secolo e le guardie vengono portate gratuitamente nei sacchi a pelo all’interno della cabina.

La zona di navigazione

La vela della Saga Farman è di circa 95 metri quadrati, e in epoca vichinga poteva costare quanto il resto della nave. Foto: Lars Tome Wensus

Molte notti in ritardo

I motori elettrici consentono di manovrare lo scafo di oltre 20 metri di lunghezza negli scali portuali, ma la propulsione è principalmente con l’ausilio della quasi vela. 95 mq.

È interessante notare che, dice Christensen in un’intervista sulla nave Klåstad, una vela probabilmente costa quanto una goletta dell’era vichinga.

Il prezzo di “Saga Farmann” è sconosciuto, ma probabilmente è costato molte ore di duro lavoro e notti in ritardo.

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