Il governo propone che le istituzioni sanitarie possano addebitare i test NIPT alle giovani donne
Lunedì il governo ha presentato in consultazione una proposta per introdurre l’autofinanziamento per i test NIPT sulle donne sotto i 35 anni.
Lunedì il Ministero della Salute e del Welfare e il Ministero delle Finanze hanno presentato una nuova proposta di consultazione, che consentirà alle istituzioni sanitarie di richiedere l’intero compenso per i test prenatali non invasivi (NIPT).
Il NIPT è un’analisi di campioni di sangue di donne in gravidanza per individuare possibili anomalie cromosomiche nel feto.
Si tratta di una proposta del governo di sottoporre a screening le donne sotto i 35 anni che non presentano altri sintomi per individuare una gravidanza. Oltre all’introduzione dell’autopagamento, si propone di introdurre un’imposta sul reddito delle istituzioni sanitarie testando questo gruppo.
Lo scopo della modifica della legge è quello di contribuire alla parità di accesso al NIPT in tutto il Paese e di impedire agli operatori sanitari qualificati di lasciare gli ospedali pubblici per unirsi a fornitori sanitari privati che offrono lo stesso servizio, ha scritto il governo nella nota consultiva.
Lo scopo dell’introduzione della tassa è quello di eliminare il vantaggio finanziario che le istituzioni sanitarie ricevono fornendo il NIPT senza tassazione.
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