16 maggio: rimorchio di un pontile galleggiante verso Gaza.
17 maggio: i camion portano i primi aiuti d’emergenza sulla spiaggia.
18 maggio: un camion che trasportava aiuti di emergenza è stato saccheggiato. Nei primi giorni ciò avviene con tutti gli aiuti di emergenza che arrivano via mare.
28 maggio: il maltempo ha distrutto il molo. Deve essere rimorchiato in Israele per la riparazione.
12 giugno: il bacino galleggiante è tornato in funzione per cinque giorni.
15 giugno: il pontile galleggiante scompare di nuovo. Il motivo erano le previsioni meteorologiche minacciose.
Il molo da 3,4 miliardi di corone norvegesi non ha potuto resistere alle onde alte. Solo una “minuscola” quantità di cibo è arrivata tramite il molo. Molto è stato saccheggiato.
La versione breve
- Il bacino galleggiante di Gaza è operativo da soli dieci giorni dalla sua apertura il 17 maggio e soffre di danni causati dal mare agitato e da problemi di sicurezza.
Il riassunto è creato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale (AI) e della qualità garantita dai giornalisti dell’Aftenposten.
Il New York Times ha riferito che il bacino galleggiante che gli americani hanno aperto a Gaza City il 17 maggio ha fallito. Ora potrebbe chiudere prima del previsto.
Nel mese successivo all’apertura, il molo è in funzione solo da dieci giorni.
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