sabato, Novembre 23, 2024

Non era necessario aspettare il sole

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Jolanda Alfonsi
Jolanda Alfonsi
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Foto: Petronel Halvorsen/Bergenis Tidende

Bruce Springsteen contro Bergen Flood: 30-0.

Concerto: Bruce Springsteen e la E Street Band
Duquesne, Bergen
Pubblico: 45.000

Che fine settimana per Bergen.

Sabato, nel caldo del sud, i musicisti di strada hanno provato le canzoni di Bruce Springsteen. Nei negozi, i bambini piangevano mentre il coro cantava “The River” e al Nostate Bruce Springsteen, Little Steven e il miliardario cipriota John Frederiksen hanno ricevuto ciascuno una stella specifica.

Apparve John Frederiksen. Ai suoi tempi, Springsteen disse no alla celebrità di Hollywood, quindi non venne neanche qui.

Invece, ha aperto il suo quinto concerto in città, che guarda caso è il più grande mai realizzato a Bergen Tutto andrà bene– Canzone “Wait on a Sunny Day”.

Potrebbe anche essere iniziato con una cover di qualcuno che era qui l’anno scorso, Robbie Williams. Considerando il tempo, “monsone” sarebbe stato più appropriato.

Per citare ciò che è caduto dal cielo durante le tre ore di Bruce Springsteen – e sono per l’occasione Macchina per la pioggia«La E-Street Band, suonare sotto la pioggia, suona come un insulto Concetto piovere.

Qui stiamo parlando di un fiume del paradiso, in quantità che anche un Bergen di quinta generazione dovrebbe incontrare.

Fortunatamente, questo significa anche che Bruce Springsteen sta restituendo in cambio.

Non necessariamente nella scelta della canzone, dato che la canzone è stata ripresa dall’inizio alla fine e, con poche eccezioni, era la stessa che aveva suonato nelle ultime settimane. “Born in the USA” torna dopo un’assenza per un po’, proprio come ha fatto a Stoccolma. Anche “il fiume”.

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Non che a Bergen qualcuno si preoccupi di Stoccolma o di qualsiasi altro posto. Inoltre non sembrano preoccuparsi molto della pioggia.

Non però Springsteen, che nella canzone di apertura fa addirittura un giro sotto la pioggia, si diverte con il pubblico e chiede ad un ragazzino di poco più di dieci anni di cantare il ritornello con lui sul palco.

È così che le buone azioni di Bruce e del pubblico si sono diffuse durante il concerto, con diversi fortunati che hanno ricevuto un’armonica, Bruce stesso che ha ricevuto un bouquet e più volte è uscito sotto la pioggia incessante. Proprio fluido ed energico come se fosse la prima volta che suonava ad un concerto e provasse qualcosa di diverso dalle vertigini. L’attiva campagna “No Surrender” viene portata avanti proprio nel momento in cui Joe Biden annuncia il suo ritiro dalle elezioni presidenziali.

No, Springsteen ovviamente non commenta questo.

Nel complesso i suoi commenti sono pochissimi. “A Letter to You” è presentato con il testo in norvegese, mentre “Last Man Standing” contiene un’introduzione alla Castiglia. La cosa più vicina a un thriller politico è l’introduzione di “Long Walk Home” come un “commento su ciò che sta succedendo a casa”.

Ci sono anche tre ore e trenta di canzoni con Springsteen, quindi non è particolarmente profonda o sorprendente nel catalogo.

“Dancing in the Dark” è guidata da un ensemble di fiati, non da due strofe di synth. Il piccolo Steven riceve ancora consigli di moda da Jack Sparrow. Sul palco ci sono almeno 18 persone in totale.

ma vengono eseguiti e serviti, con poche eccezioni, con le varie orecchie lunghe obbligatorie e sussulti vacillanti, con uno 1-2-3-4 Un entusiasmo ed un’eccitazione che poche persone, se non nessuna, emulano questo prossimo 75enne del New Jersey.

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E allora la pioggia potrà davvero scendere.

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