venerdì, Novembre 22, 2024

Dai la caccia ai mostri su larga scala a Loch Ness

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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Questo fine settimana, tutto è pronto per la più grande caccia al leggendario mostro di Loch Ness avvenuta in Scozia da decenni.

Sabato, scienziati e appassionati di tutto il mondo si riuniranno nelle Highlands scozzesi per cercare di rintracciare l’anguilla, colloquialmente conosciuta come Nessie.

Droni con scanner della temperatura, barche con telecamere a infrarossi e un idrofono per l’ascolto subacqueo sono alcune delle attrezzature che verranno utilizzate dalla spedizione, che spera di sfatare un mito che affascina le persone da generazioni.

“Abbiamo sempre mirato a registrare, studiare e analizzare tutti i tipi di comportamenti e fenomeni naturali che possono essere difficili da spiegare”, afferma Alan McKenna, che aiuta a organizzare la caccia.

– Acqua bollente come una pentola bollente

Loch Ness è lungo 36 chilometri e profondo 240 metri ed è il lago più grande della Gran Bretagna in termini di volume. Storie come quella del mostro marino in agguato nelle profondità risalgono a tempi antichi, con immagini di una misteriosa creatura guantata scolpita nella pietra. Il primo testo che menziona un serpente marino a Loch Ness, risale al 565, ed è una biografia del monaco irlandese San Colombano.

Un po’ più vicina ai nostri tempi è la storia di una coppia sposata che nel 1933 stava guidando su una strada appena costruita lungo il lago e vide una “colossale turbolenza” nell’acqua.

– Lì la creatura apparve rotolando e tuffandosi per un minuto. Il corpo era come una balena e l’acqua schizzava e ribolliva come una pentola bollente, come ha scritto uno dei giornali locali sull’esperienza della coppia.

Tracce e foto false – e grandi guadagni

Nello stesso anno, un pescatore sudafricano, che avrebbe trovato un’anguilla, affermò di aver trovato grandi impronte di quello che credeva fosse un animale robusto, lungo circa sei metri e con piedi lisci. Successivamente gli zoologi stabilirono che le tracce erano state realizzate utilizzando un portaombrelli o un posacenere ricavato da un osso di ippopotamo.

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Nel 1934 fu scattata una famosa foto che sembrava catturare la testa e il collo di un’anguilla, ma anche questa era una bufala. Tuttavia, l’immagine ha contribuito a rendere il leggendario mostro famoso in tutto il mondo.

Sebbene nessuno sia stato in grado di dimostrare l’esistenza di vermi marini, ogni anno Nessie attira turisti che contribuiscono con milioni di sterline all’economia scozzese. E questo fine settimana c’è un grande arrivo da vicino e da lontano.


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