venerdì, Novembre 22, 2024

Dibattito, Biologia Evoluzionistica | Non da una manciata di terra…

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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Come è nata la vita? Gli esseri umani si sono interrogati su questo “mistero” e alcuni hanno preso i miti come risposta, mentre altri non sono rimasti soddisfatti della “risposta” e hanno iniziato le indagini nella speranza di trovare una spiegazione migliore per il mistero. Indipendentemente dal fatto che si abbia fede in Dio riguardo all’origine della vita oppure no. o un atteggiamento ateo nei confronti delle opinioni religiose, ci si è presi la briga di studiare il “puzzle”. Ci sono stati molti pionieri in questo studio, ma forse la persona che la maggior parte delle persone conosce è il britannico Charles Robert Darwin.

Ha dato importanti contributi alle scienze naturali, e la moderna teoria dell’evoluzione è considerata la questione più importante, conosciuta soprattutto dal libro “L’origine di Atene”: originariamente: “Sull’origine delle specie mediante la selezione naturale, o “la preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita”, Londra 1859. Non bisogna dimenticare suo nonno, il medico e uomo “qualunque” Erasmus Darwin (1731-1802), il quale credeva che la vita consistesse nell’evoluzione e che tutta la vita fosse imparentato.

Uno zoologo francese un po’ più giovane, Jean-Baptiste Antoine de Monet, il cavaliere di Lamarck (1744-1829), diede importanti contributi alla conoscenza dell’evoluzione delle specie (anche se in qualche modo in conflitto con le teorie di Carl von Linnaeus). Degno di nota è anche il biologo britannico Thomas Henry Huxley (1825-1895), noto come il “Bulldog” di Darwin per la sua vigorosa difesa delle teorie di Darwin sull’evoluzione della vita. Tra le opere più importanti della vasta produzione letteraria della sua penna vanno ricordate “La prova del posto dell’uomo nella natura”, “Scienza e cultura” ed “Evoluzione ed etica”.

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La tradizione prevalente nella scienza è che tutta la vita è il risultato del progresso nel tempo, e le “invenzioni collettive” potrebbero essere state le prime forme di vita – batteri chemiotattici, anaerobici e termofili – ancora esistenti nell’oceano. Questi batteri vivono nelle acque sulfuree nelle profondità della Terra e assomigliano a rapporti che esistevano 4 miliardi di anni fa, quando sorse la vita. I cosiddetti archebatteri. I primi animali apparvero circa 2000 milioni di anni fa. Quindi l’apporto di ossigeno era abbastanza grande da effettuare la fosforilazione ossidativa da cui dipendono gli animali. Nel periodo Cambriano (570 milioni di anni fa) si può osservare un’enorme crescita di specie, come dimostrano numerosi fossili. Esistono differenze genetiche per l’evoluzione attraverso la selezione naturale. L’evoluzione avviene attraverso processi che aumentano o diminuiscono il pool genetico.

La teoria dell’evoluzione traccia lo sviluppo della vita sulla Terra e racconta l’emergere di piante e animali da cellule vissute miliardi di anni fa. Lo sviluppo non è arrivato all’improvviso, ma piuttosto si è evoluto gradualmente fino all’esistenza che esiste oggi. Evoluzione significa modificare il meccanismo genetico di una popolazione (quantità), come la microevoluzione o lo sviluppo di nuovi tipi di organismi (specie e generi) in un lungo periodo. La natura è molteplice, cambia, e quindi possiamo dire che l’evoluzione è continua. Le specie si ramificano, muoiono e compaiono nuove specie. Anche l’Homo sapiens partecipa a questo sviluppo. Forse tra mille anni i nostri discendenti non saranno più come noi oggi (!)

L’“atto creativo”, come descritto nella Genesi, è solo uno dei tanti tentativi delle religioni di spiegare come è nata la vita: creata dagli dei celesti. Non viene detto nulla, ad esempio, su come sia venuto all’esistenza lo stesso Geova degli ebrei. Ma la narrativa religiosa (l’origine dell’universo) non regge più. La narrativa creazionista (creazionismo) è superata perché è stata distrutta dai risultati delle scienze naturali in biologia e geologia. Non esiste altra spiegazione razionale per l’origine della vita se non l’evoluzione. Nelle parole di Eugenie C. Scott (antropologa), “Esiste solo una scienza, ma molte religioni!”

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