The Movie: Fare musica per 500 film e serie TV, alcuni dei più famosi nella storia del cinema. Si merita un documentario migliore di questo.
Enio: Maestro. Un film documentario diretto da Giuseppe Tornatore. Con Ennio Morricone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Oliver Stone, John Williams, Hans Zimmer, Bruce Springsteen, Kar-Wai Wong, Bernardo Bertolucci, Roland Joffé, James Hetfield e altri. Italia, Giappone, Belgio, Paesi Bassi 2021. 2 ore 36 minuti. Il limite di età è di 15 anni.
I geek probabilmente adoreranno ogni minuto di questo documentario, anche gli appassionati di cinema, ma la maggior parte delle persone troverà le due ore e mezza con Ennio Morricone (1928-2020) e il suo film piuttosto noiose.
Io stesso cado da qualche parte nel mezzo: il musicista, compositore, musicista e cantante italiano merita sicuramente sia onorificenze che fama e un vero e proprio documentario. Ma Giuseppe Tornatore, che ha hackerato il film premio Oscar del 1988 Cinema Paradiso, di cui Morricone ha composto le musiche, non osa abbastanza. La sua immagine si tinge di tenera ammirazione e di sconfinato entusiasmo per chiunque voglia unirsi all’omaggio.
Parliamo quindi del mito che negli anni ’60 ha codificato la musica italiana degli spaghetti western, e di lui che ha fornito le colonne sonore per Clint Eastwood e Charles Bronson – poi per l’arte italiana ristretta e film internazionali come “The Mission” con il bellissimo tema di ” Gabriele Opo”.
E stiamo parlando della rivalità e della tensione tra la musica artistica accademica su cui si è formato, i progetti sperimentali che ha diretto, la musica pop che doveva arrangiare e scrivere e la musica da film che inizialmente disprezzava, ma continua a produrre torrent.
È tutto raccontato in ordine puramente cronologico e con molte teste parlanti che perdono il conto prima che vengano introdotti i primi dieci minuti. Sono apparsi anche Bruce Springsteen, i Metallica e Pat Metheny. Cineasti come Roland Joffe, Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eastwood parlano molto volentieri. Il collega compositore John Williams è proprio lì, e un gruppo di musicisti, cantanti, compositori, attori e registi italiani. Abbiamo sentito parlare di alcuni di loro, e di altri no, ed è diventato quasi estenuante seguire file interminabili di anziani che parlano sinceramente del genio italiano incompreso e sminuito per troppo tempo.
Morricone si considera molto simpatico, al tempo stesso umile e consapevole di sé. Parla saggiamente di cinema e musica e racconta una bella storia sulla sua educazione e le sue ambizioni. Ma nel documentario di Tornatore manca il coraggio, o l’artiglio, che crea il motore che porta avanti la storia. Sarebbe troppo lessicale e troppo applauso per essere raggiunto su larga scala, se questo fosse l’obiettivo di un documentario nel cinema.
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