martedì, Novembre 26, 2024

Gli scienziati captano un segnale radio dal pianeta a 12 anni luce di distanza

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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C’è vita lì?

L’umanità non è ancora vicina a rispondere al più grande mistero dell’universo.

Tuttavia, gli scienziati ora credono di poter far luce su un piccolo pezzo del puzzle infinito della galassia.

Questa è la conclusione di un articolo scientifico pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, secondo il quotidiano britannico The Independent.

In particolare, gli scienziati ritengono di aver raccolto un segnale radio coerente da un pianeta lontano, il che aumenta la probabilità che sia abitabile.

Il segnale radio dal pianeta, chiamato YZ Ceti b, probabilmente non proviene da qualche tipo di alieno.

Invece, gli scienziati pensano che sembri verificarsi quando il campo magnetico del pianeta interagisce con la stella attorno alla quale orbita YZ Ceti b.

YZ Ceti b è un pianeta roccioso a 12 anni luce di distanza.

Secondo l’enciclopedia nazionale danese, un anno luce è un’unità di lunghezza che corrisponde alla distanza che la luce percorre nello spazio vuoto in un anno medio.

Può essere calcolato a circa 9,5 trilioni di km.

Il segnale radio, secondo i ricercatori, indica che il pianeta, come la Terra, ha un proprio campo magnetico.

Secondo The Independent, ci protegge dai raggi del sole, e quindi si pensa che il campo magnetico sia un requisito per la vita.

Fino ad ora, è stato difficile per gli scienziati confermare se i pianeti rocciosi distanti abbiano i propri campi magnetici e se sarebbero quindi in grado di sostenere la vita.

Joe Pesci, direttore del programma per il National Radio Astronomy Observatory degli Stati Uniti, ha dichiarato a The Independent: “La nostra ricerca di mondi potenzialmente abitabili o che sostengono la vita in altri sistemi solari dipende dalla nostra capacità di determinare se esopianeti rocciosi simili alla Terra contengono effettivamente campi magnetici.

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Questa ricerca non solo mostra che questo esopianeta particolarmente roccioso ha un campo magnetico, ma ora abbiamo un modo promettente per trovarne altri dello stesso tipo.

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