domenica, Novembre 24, 2024

Il bacino galleggiante statunitense ha fornito scarsa assistenza con gli aiuti di emergenza a Gaza

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Silvestro Dellucci
Silvestro Dellucci
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16 maggio: rimorchio di un pontile galleggiante verso Gaza.

17 maggio: i camion portano i primi aiuti d’emergenza sulla spiaggia.

18 maggio: un camion che trasportava aiuti di emergenza è stato saccheggiato. Nei primi giorni ciò avviene con tutti gli aiuti di emergenza che arrivano via mare.

28 maggio: il maltempo ha distrutto il molo. Deve essere rimorchiato in Israele per la riparazione.

12 giugno: il bacino galleggiante è tornato in funzione per cinque giorni.

15 giugno: il pontile galleggiante scompare di nuovo. Il motivo erano le previsioni meteorologiche minacciose.

Il molo da 3,4 miliardi di corone norvegesi non ha potuto resistere alle onde alte. Solo una “minuscola” quantità di cibo è arrivata tramite il molo. Molto è stato saccheggiato.

La versione breve

Il New York Times ha riferito che il bacino galleggiante che gli americani hanno aperto a Gaza City il 17 maggio ha fallito. Ora potrebbe chiudere prima del previsto.

Nel mese successivo all’apertura, il molo è in funzione solo da dieci giorni.

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