domenica, Settembre 8, 2024

Il presunto conflitto tra fede e scienza non dovrebbe diventare una parte obbligatoria dell’insegnamento della Cresima nella Chiesa di Norvegia, ha scritto Vart Lande in una posizione di leadership. – Il nostro Paese

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Bertina Buccio
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Il preside ha una buona esperienza nell’insegnare ai candidati di ruolo il rapporto tra cristianesimo e scienza, ha detto Fart Land questa settimana.

Nyateismo e niapologetica

Questo argomento ha ricevuto attenzione negli ultimi 20 anni, in parte proprio per questo La nuova ondata atea degli anni 2000È rappresentata da Richard Dawkins e Christopher Hitchens. I Neatisti criticavano la religione su più fronti, uno dei quali attraverso la scienza: facevano notare che le parole della Bibbia e le visioni della scienza non dicevano la stessa cosa, e davano priorità a queste ultime.

Affrontare tali critiche, e in effetti qualsiasi critica religiosa rivolta al cristianesimo, è importante per la Chiesa. Pertanto, la nuova apologetica ha portato all’emergere di una nuova apologetica che cerca di difendere il cristianesimo su basi filosofiche generali. L’NKSS in particolare ha investito nella difesa. Hanno anche condotto un sondaggio tra gli studenti universitari e universitari, da cui è emerso che gli atei tra loro credono che il cristianesimo non possa essere conciliato con la fede.

In questo contesto si inserisce la proposta di Selye di rendere obbligatorio il rapporto tra fede e scienza, in occasione dell’aggiornamento del Piano quadro della Chiesa di Norvegia per l’educazione cresimale.

Pochi credono che i resoconti biblici della creazione siano letterali o siano in concorrenza con le visioni scientifiche della creazione del mondo

Flessibilità

Ma probabilmente l’argomento è stato importante in molti incontri già da anni. Il motivo è semplice: le direttive della Chiesa sui contenuti dell’educazione alla cresima sono flessibili. È pensato per essere in grado di combinare molte cose diverse. Un buon cresimato, un catechista o un buon insegnante di fede ha le orecchie aperte su ciò che interessa ai giovani. Se una di queste cose fosse un presunto conflitto tra fede e scienza, ovviamente verrebbe insegnata.

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Ciò che la proposta di Seeley non tiene in considerazione è che il conflitto sembra del tutto estraneo a molti cristiani. Pochi nella Chiesa di Norvegia credono o predicano che i racconti della creazione nella Bibbia dovrebbero essere letterali o competere con le opinioni scientifiche sulla creazione del mondo. Rendere obbligatoria una materia del genere potrebbe contribuire a rafforzare la percezione che esista un reale conflitto tra fede e scienza.

Le domande che si pongono in ogni momento la mente dei giovani e del resto della popolazione cambiano costantemente. Pertanto, è bene che la Chiesa mantenga al minimo il numero dei “punti da fare” nel nuovo piano quadro. Ciò garantirà spazio per l’insegnamento con un’enfasi locale, moderna e adattata. Come tutti sappiamo, tra qualche anno la questione fede e scienza non sarà più così scottante.

Rendere l’argomento obbligatorio potrebbe essere la risposta alla domanda di ieri.

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