vita pratica: Dal 2013 al 2022, i dieci maggiori giganti industriali norvegesi hanno ricevuto più di 25 miliardi di corone norvegesi in sussidi per le emissioni, ma sono riusciti a ridurre le emissioni solo del 7%.
Le 10 aziende più inquinanti della Norvegia rappresentano un quarto delle emissioni climatiche del paese, consumano la stessa quantità di elettricità generando forti profitti, scrive Affari di oggi.
– Tra i migliori al mondo
Dal 2013 al 2022, queste società – sei delle quali controllate da stranieri – hanno ricevuto quasi 25 miliardi di corone norvegesi in aiuti pubblici, secondo una panoramica preparata dal giornale.
Le società coinvolte sono Equinor, Hydro, Elkem, Heidelberg, Eramet, Yara, Gassco, Alcoa, Ineos e Wacker.
Insieme, queste aziende hanno ridotto le emissioni del 7% dal 2013, ma molte hanno anche ridotto la produzione, in particolare Equinor e Alcoa. Nell’arco di dieci anni, solo la metà di queste aziende è riuscita a ridurre le emissioni più della produzione.
Alla Hydro di Karmoy, le emissioni di anidride carbonica provengono ancora direttamente dai vecchi e dai nuovi capannoni di produzione, in attesa di una tecnologia che ancora non esiste, scrive. Affari di oggi.
Il direttore dello stabilimento Arne Martin Kjarland conferma al giornale che il metodo di produzione è rimasto sostanzialmente lo stesso da 140 anni, ma crede ancora che Hydro sia tra le migliori al mondo per la produzione di alluminio a basse emissioni.
Il regime di sostegno finanziario per le industrie ad alta intensità energetica mira a compensare l’aumento dei prezzi dell’elettricità dovuto alle quote europee di CO2. Lo scopo è impedire che le industrie ad alta intensità energetica si spostino dalla Norvegia verso paesi con requisiti climatici più bassi e prezzi dell’elettricità più bassi.
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Rafforza i requisiti
In precedenza non vi era alcun obbligo di utilizzare le compensazioni di CO2 nelle misure climatiche, come avviene in molti altri paesi. Molti critici hanno quindi obiettato che il sistema norvegese concede all’industria miliardi di sussidi senza richiedere che il denaro venga utilizzato per misure di riduzione delle emissioni.
Ma nel marzo di quest’anno il governo e i partiti industriali hanno concordato un piano di compensazione per il periodo 2024-2030. Ora è necessario che il 40% dei compensi ricevuti dalle aziende venga utilizzato per misure di clima aziendale e/o di efficienza energetica.
(©NTB)
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