La dichiarazione è stata rilasciata sabato dallo staff della campagna di Trump.
È successo poco dopo POLITICO Hanno riferito che il 22 luglio hanno ricevuto e-mail da una fonte anonima che offriva documenti reali dall’interno dell’apparato della campagna Trump.
I documenti devono contenere, tra l’altro, un rapporto sulle “possibili debolezze” del candidato alla vicepresidenza J.D. Vance.
-Questi documenti sono stati ottenuti illegalmente da fonti straniere ostili agli Stati Uniti. E chi intende interferire nelle elezioni del 2024, il portavoce della campagna di Trump, Stephen Cheung, afferma in un comunicato: “E diffondere il caos nel nostro processo democratico”.
Microsoft conferma l’hacking
La campagna di Trump punta al rapporto di Microsoft.
Nel rapporto pubblicato venerdì, la società afferma che hacker con legami con l’Iran hanno tentato di irrompere negli uffici di posta elettronica. A giugno, il governo ha tentato di entrare in un account di posta elettronica.
L’account deve appartenere a un “alto funzionario” nella campagna presidenziale americana.
L’Iran nega di esserci dietro
Il Ministero degli Affari Esteri iraniano e la delegazione iraniana alle Nazioni Unite non hanno risposto alle richieste di Reuters di commentare la questione.
Ma la delegazione iraniana alle Nazioni Unite a New York ha commentato il rapporto su richiesta della Reuters.
La risposta è stata che le attività informatiche dell’Iran sono “difensive e proporzionate alle minacce che il Paese deve affrontare” e che l’Iran non ha intenzione di effettuare attacchi informatici.
Secondo la delegazione delle Nazioni Unite, le elezioni presidenziali americane sono una questione interna nella quale l’Iran non interferisce.
Pubblicato
11.08.2024 alle 04.58
Aggiornato
11.08.2024 alle 05.03
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