Sebbene la Ciata fosse un’auto molto bella, era troppo costosa per competere con auto sportive costose come MG, Jaguar e Porsche, o anche con l’affermata Ferrari nella fascia alta del mercato.
Alla fine del 1954 dallo stabilimento Siata uscirono ben 60 vetture. Un altro piccolo ma speciale capitolo nella storia delle auto sportive italiane è proprio questo: la storia.
L’ultimo
Ma prima che l’azienda chiudesse i battenti, hanno finito l’auto su queste pagine, una coupé unica come prima la Stabilimenti Farinas, ma con dettagli completamente propri e un aspetto più brutale, basso e circa 350 chilogrammi in meno di peso.
Fu ordinata dallo stesso Ernie McAfee nel 1954 con l’ambizione di correrla nell’edizione Carrera Panamericana della corsa su strada messicana. Un anno fa schierò una Ciatta 208S standard e si schiantò. Ora voleva un’auto ancora più competitiva, quindi la fabbrica costruì un’auto completamente nuova sui resti di un modello del 1953 che McAfee restituì alla fabbrica.
All’auto è stato assegnato il numero di telaio più alto BS537.
“Santo Terrore”
Quando arrivò al suo concessionario sul Sunset Boulevard a Los Angeles, l’auto fu ufficialmente chiamata “Mexico Coupe”, ma tra gli amici delle corse fu soprannominata “Holy Terror”.
Non so perché non abbia partecipato alla corsa più lunga e pericolosa di oltre 3.000 chilometri. Nel 1954, McAfee divenne invece copilota di un playboy di nome Porfirio Rubirosa sulla sua Ferrari 500 Mondial.
Dei 150 partenti, 65 non arrivarono al traguardo e tre partecipanti morirono. McAfee e Rubirosa sono finiti in cima alla classifica e, al ritorno a casa, McAfee ha preso la sua Ciata appena costruita per utilizzarla in una gara di club nel sud della California.
Tuttavia, ciò che ha trovato nella Ferrari 121 LM gli è piaciuto subito. Un’auto che lo uccide alla corsa su strada di Pebble Beach nella primavera del 1956.
Ritorno in Europa
Dopo la morte di McAfee, tutte le sue Ciata (invendute) furono vendute, e questa coupé messicana fu venduta a Wes Belt nel 1958. Per facilitare la preparazione alla gara e migliorare l’affidabilità, è stato installato un motore Corvette V8 e la Belt ha gareggiato con esso. Parcheggiata bene in garage anni fa.
Negli anni ’80, Belt contattò il pioniere delle aste Rick Cole, che vide il potenziale in quell’auto unica. Lo specialista della Ciata Tony Krivanek è stato incaricato del restauro e ha ritrovato il motore e il cambio originali, che sono stati rimessi a posto.
Il debutto della vettura finita avvenne – come dicevamo – a Pebble Beach nel 1993.
Da allora l’auto ha avuto diversi proprietari negli Stati Uniti, è stata acquistata in Svizzera e ora in Germania dal Sig. Acquistato da Bauman. L’ultima, specialissima, vera Ciata di un’epoca d’oro troppo breve.
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