Giorgia Meloni potrebbe entrare nella storia come la prima donna presidente del Consiglio d’Italia e la prima leader di un paese di estrema destra dalla seconda guerra mondiale.
Italias Brør, il partito di estrema destra guidato dalla 45enne Giorgia Meloni, rischia di tornare alle elezioni parlamentari italiane del 25 settembre.
Cinque anni fa, il partito era considerato un fenomeno marginale con il 4,4 per cento di consensi. I sondaggi ora suggeriscono che l’italiano Brør potrebbe ottenere il 24% dei voti, diventando così il più grande partito del paese, appena davanti al Partito Democratico di centrosinistra.
Prima ragazza
Nel frattempo, il leader del partito Meloni si è lanciato nella battaglia per diventare il prossimo primo ministro del Paese, succedendo al tecnocrate Mario Draghi, che ha dovuto dimettersi quando il suo governo è crollato all’inizio di quest’estate.
Se riuscirà a scalare la vetta, Meloni farà la storia in più di un modo. Non solo è stata la prima donna primo ministro d’Italia, è stata anche il primo capo di stato italiano di estrema destra da quando il dittatore fascista Benito Mussolini ha governato il paese dal 1922 al 1943.
In combutta con Salvini
L’Italia ha un sistema elettorale complicato, a differenza della Norvegia, dove il voto dell’elettorato da solo non decide chi si candida alla carica di primo ministro. I leader di partito dipendono interamente dalla formazione di alleanze con altri partiti e nella campagna elettorale di quest’anno i populisti di destra si sono impegnati più dei loro oppositori moderati.
Meloni è alleato del partito di estrema destra La Liga e del leader del partito Matteo Salvini, che come Meloni vuole reprimere l’immigrazione clandestina. È anche affiliato al partito Forza Italia dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Cresci in un quartiere operaio
Meloni è cresciuta in un quartiere operaio della capitale italiana, Roma, che descrive come cruciale per lo sviluppo della propria identità nella sua autobiografia del 2021, “I Am Georgia”.
A 15 anni aderisce al movimento giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), partito neofascista. Il simbolo della festa – una fiamma con i colori della bandiera italiana – è quello che usa oggi la festa di Meloni.
A 31 anni Meloni è stato eletto ministro della gioventù nel 2012 nel quarto e ultimo governo di Berlusconi, che ha co-fondato il partito che attualmente guida, Pror d’Italia.
Sia Meloni che il presidente della Liga Matteo Salvini si descrivono come difensori di quella che chiamano l’identità cristiana dell’Europa. Ma mentre Salvini e Berlusconi sono espliciti ammiratori del presidente russo Vladimir Putin, il partito di Meloni ha apertamente sostenuto l’invio di armi in Ucraina.
Meloni è anche un difensore della NATO, ma è scettico sull’influenza dell’UE sull’Italia.
Cristianesimo e nazionalismo
A parte il cristianesimo, il messaggio politico è inframmezzato sia dal nazionalismo che dai riferimenti al ruolo convenzionale della madre.
È emerso, tra le altre cose, in un discorso ostinato che ha pronunciato in Spagna all’inizio di quest’estate a sostegno del partito di estrema destra spagnolo Vox.
– Siamo pericolosi, estremisti, razzisti, fascisti, negazionisti e omofobi, Torna Meloni farà riferimento ai negazionisti dell’Olocausto.
Sì ai naturopati di famiglia! No alla lobby LGBT! Sì all’identità di genere! Nessuna ideologia di genere!”.
Col senno di poi, Meloni si è scusato per il tono che ha usato, ma non per il messaggio. La leader del partito, che è lei stessa una madre, in precedenza aveva detto che “donna e maternità” era una frase molto censurata. Si è anche pronunciato con forza contro i “burocrati a Bruxelles” e il “fondamentalismo climatico”.
Eredità complessa
Maloney ha precedentemente respinto le preoccupazioni sull’eredità politica del partito. Tuttavia, l’italiano Broer ha continuato a utilizzare il simbolo della fiamma del suo predecessore neofascista. Nel 2019 il nipote di Mussolini, Gaio Giulio Cesare Mussolini, è stato eletto tra i candidati al Parlamento dell’Unione Europea.
Per la maggioranza degli elettori italiani, la questione dell’antifascismo e del neofascismo non è decisiva su chi scelgono di votare, afferma Lorenzo Bregliasco, capo della società di sondaggi Utrend.
– Dice che non lo vedono come parte del presente, ma come parte del passato.
Bregliasco spiega che nei sondaggi elettorali, Meloni è visto come un “approccio stabile e coerente alla politica”.
– Lei non scende a compromessi, dice.
Lo stesso Meloni ha affermato che la destra in Italia ha abbandonato da tempo il fascismo e “lotterà duramente contro tutte le tendenze antidemocratiche”.
Fatti su Georgia Meloni
- Nato il 15 gennaio 1977.
- Dal 2014 il leader del partito di estrema destra è Italiani Pror. Lo stesso Meloney ha contribuito a fondare la festa.
- Presidente del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei al Parlamento dell’Unione Europea dal 2020.
- Ministro della Gioventù e dello Sport nel quarto governo di Silvio Berlusconi dal 2008 al 2011. Meloni è stato il ministro più giovane del governo italiano.
- Eletto per la prima volta alla Camera dei Rappresentanti d’Italia nel 2006.
- Ha una coinquilina e una figlia di cinque anni.
(©NPK)
Giorgia Meloni, leader del partito di estrema destra Italias Brør, si fa un selfie con gli elettori a un evento della campagna elettorale a Roma nel 2019. Dio, la patria e la famiglia “naturale” sono elementi centrali del messaggio politico di Meloney. Foto: Andrea Medichini/AP/NTB
L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (a destra), Giorgia Meloni e Matteo Salvini (a destra) a un evento della campagna elettorale a Roma nel 2019. Tutti e tre sono alleati politici nella campagna elettorale di quest’anno. Foto: Andrea Medichini/AP/NTB
Georgia Meloni è stata ministro della gioventù nel quarto e ultimo governo dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel 2012 ha co-fondato Italias Brør, il partito che attualmente guida. Foto: Stefano Relandini/AP/NTB
Il partito di Giorgia Meloni Italians Pror rischia di fare una buona scelta in autunno. Su uno dei manifesti elettorali del partito a Roma si legge “Pronti a far rivivere l’Italia”. Foto: Gregorio Borgia/AP/NTB
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