Trial: Una guida utile per chi ama la natura e vuole dialogare con una nazione sobria.
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Tom Headland
Commentatore, ex caporedattore di Aftenbladet
Bård Norheim e Joar Haga: L’arte di parlare ai norvegesi. 197 pagine. Cappellano Tom Academics.
Il titolo suscita aspettative: c’è modo di parlare, soprattutto per raggiungere i norvegesi?
Bård Norheim e Joar Haga devono essere ben qualificati per rispondere. Norheim è professore all’NLA University College, professore associato all’Hoga VIT University College e secondo professore associato all’NLA University College. Entrambi hanno esplorato la retorica e la leadership per molti anni.
Il manuale che ora pubblicano è spesso una facile introduzione alla retorica per il pubblico generale. Visitano gli antichi greci e romani e poi saltano su Elder Satre e Bent Hoy per mostrare esempi attuali.
Al lettore vengono presentati quattro tipi principali di discorso: discorso di apertura, discorso del boia (espressione crudele di cattive notizie), discorso di conforto e discorso di addio. Inoltre, hanno specifiche pratiche per i tipi di discorso più comuni in questo paese: discorso del 17 maggio, discorso di conferma, discorso di compleanno o discorso di matrimonio.
Naturale e Ascleton
Qual è la necessità di incontrare i norvegesi a casa?
Gli autori non vogliono esagerare la Norvegia speciale, ma non sorprende che indichino la natura e la cultura popolare a coloro che cercano metafore. Questo può sembrare un cliché, ma non c’è dubbio che la nozione di persone che vivono in “tensioni tra natura selvaggia e repressa” sia ancora parte del mito norvegese. Questo vale anche per l’eroe Askeleton, che proviene da un racconto popolare, dove “barcolla in bilico, ma allo stesso tempo è in un modo strano rispetto al suo tempo”.
La Norvegia non sono gli Stati Uniti. “Non sembra essere un appello al successo e al progresso, ma piuttosto rende credibile un discorso, invece il leader parla con fermezza di sofferenza e curiosità”, scrivono gli autori. Ma non bisogna essere troppo emotivi. I norvegesi sono sobri e inferiori nell’uso della lingua e scettici nei confronti delle parole grosse. È riservato a situazioni veramente drammatiche come la guerra e il 22 luglio. “Il sentiero per la nudità norvegese () è lastricato di pietra grigia grezza, non di morbido marmo italiano”.
Nansen e Northuk
In altre parole, è importante adattare la retorica di chi parla alla situazione e usare le parole giuste al momento giusto. Prendi un esempio dal libro: Introdurre un nuovo sistema di fatturazione in un’azienda può essere molto difficile, ma in quel contesto il datore di lavoro cita Churchill come “sangue, sudore e lacrime”, anche se usando uno scenario retorico molto pesante. D’altra parte, il linguaggio civile pallido e burocratico di oggi negli affari e nella pubblica amministrazione è irrilevante per dirigere le emozioni. Come scrivono gli autori, “ci sono alcuni che muoiono per essere in forma”.
Norheim e Haga analizzano una serie di testi per illustrare una retorica buona o meno riuscita. Eccoli, da King Hogan e Fritzof Nansen a Peter Northuk e Gert-Liv Valla. Non credo che tutti gli esempi abbiano lo stesso successo, ea volte il riferimento è un po’ superficiale. Ma nel complesso, questo è un libro con molti suggerimenti utili e sfide per coloro che vogliono essere un oratore migliore.
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