venerdì, Novembre 22, 2024

Raid italiano sulle agenzie di rating – E24

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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Le autorità italiane hanno fatto irruzione in due delle più potenti agenzie di rating del credito del settore.

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Giovedì le autorità italiane hanno visitato Moody's e Standard & Poor's.

Numerosi gruppi di consumatori ritengono che le agenzie stiano creando scompiglio nel mercato finanziario, ha riferito l'Associated Press.

Secondo le agenzie di stampa italiane, gli investigatori hanno sequestrato documenti durante un'irruzione presso Moody's e Standard & Poor's.

L'indagine è iniziata diversi mesi fa, hanno riferito le autorità del Paese in una conferenza stampa.

La stessa Moody's afferma che sta collaborando con le autorità.

Da parte sua Standard & Poor's ritiene che queste accuse siano infondate.

Le negoziazioni di diverse società si sono fermate giovedì, dopo il forte calo della Borsa di Milano, a causa della crisi del debito nel paese.

– La crisi del debito è inevitabile

Molti esperti ritengono che una crisi del debito sia inevitabile nel paese che attraversa la crisi.

Solo una forte crescita economica può salvare l’Italia dal default sul debito nazionale, afferma il centro di ricerca CEBR in un nuovo rapporto su Italia e Spagna.

Senza una grande ripresa economica, l’Italia semplicemente non sarà in grado di onorare il proprio debito nazionale, anche con tassi di interesse inferiori a quelli attuali, secondo il think tank britannico.

Secondo il CEBR, il debito pubblico italiano salirà dall’attuale 128% del PIL al 150% nel 2017 se la crescita economica e i tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali.

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La crescita più debole nell’Unione Europea

Negli ultimi dieci anni l’Italia ha registrato il tasso di crescita più basso dell’Unione Europea.

Sebbene i paesi che erano membri dell'Unione Europea nel 2001 potessero raggiungere una crescita media annua dell'1,1%, il PIL italiano è aumentato solo dello 0,2% annuo.

Quando si tratta di deficit di bilancio nazionali, l’Italia non è tra i peggiori nella categoria UE. Nel 2010, il Paese ha speso il 4,5% in più di euro rispetto a quanto ha guadagnato.

È molto inferiore a quello di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, ma allo stesso tempo superiore a quello della Germania, ad esempio.

A giugno, il governo italiano ha adottato un piano di austerità che garantirà che il bilancio del Paese sia abbastanza in pareggio nel 2014.

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