Dannoso per il microbioma umano
I due additivi rilevanti sono la carragenina (E407) e la CMC (E466), che sono nascosti in molti prodotti sugli scaffali dei negozi.
La carragenina viene estratta dalle alghe rosse naturali, mentre la CMC viene estratta dalla polpa di legno o cotone.
Negli ultimi anni sono state segnalate numerose segnalazioni secondo cui queste due sostanze possono influenzare l’equilibrio batterico nell’intestino e causare infiammazioni.
La ricercatrice nutrizionista e biologa nutrizionale dell’Oslo Ny Huiskol, Marit Kolbe, è una di quelle che da anni mette in guardia contro la carragenina e la CMC.
“Diversi studi indicano che questi agenti di consistenza possono influenzare la flora intestinale e causare malattie negli animali da laboratorio. Anche esperimenti sugli esseri umani e un modello di microbioma umano hanno mostrato effetti negativi. “Tuttavia, i materiali non sono stati testati per tali effetti prima della loro approvazione”, ha spiegato. Come racconta Marit Kolbe a Illustrert Vitenskap.
Può aumentare il rischio di malattie gastrointestinali
Colby è convinto che più additivi possano sconvolgere l’equilibrio nello stomaco e nel sistema intestinale.
“Nuovi studi dimostrano continuamente che un’elevata assunzione di queste sostanze è associata ad un aumento del rischio di malattie gastrointestinali. Poiché tali malattie rappresentano un carico significativo di malattie nella società, dobbiamo stare più attenti”, dice Kolbe a Illustrert Vitenskap.
Tuttavia, l’Autorità norvegese per la sicurezza alimentare ha concluso che al momento sono disponibili pochissime ricerche per effettuare una valutazione del rischio di queste sostanze.
Il problema non è solo un fenomeno norvegese.
L’uso di questi conservanti è diffuso in tutti i paesi la cui dieta è caratterizzata da cibi ultra-processati.
Un’industria multimiliardaria
La carragenina è un prodotto globale le cui vendite lo scorso anno ammontavano a circa 767 milioni di euro in tutto il mondo. Il volume annuale delle vendite globali di CMC è più del doppio.
“Tutti questi materiali vengono utilizzati esclusivamente per realizzare prodotti più attraenti, per facilitare i metodi di produzione nell’industria o per aumentare i profitti riducendo il consumo di materie prime”, afferma Kolbe.
I prodotti contenenti additivi sono etichettati con il nome chimico della sostanza e/o il numero elettronico.
È possibile controllare la confezione per vedere se il prodotto contiene carragenina (E407) e CMC (E466).
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