venerdì, Novembre 22, 2024

Recensione: Mariana Mazzucato, “Una nuova economia”

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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“L’economista più importante del mondo”, ESPN Barth Eddy, stratega dell’Associated Press, ha chiamato Mariana Mazzucato. Recentemente sfruttato da Tankesmien Manifest per descrivere come potrebbe essere una transizione industriale verde in Norvegia, ha fornito un rapporto innovativo sullo sviluppo del fondo petrolifero in un motore di ristrutturazione, anche interna, e la rinazionalizzazione di Equinor.

Mazzucato è lo zeitgeist incarnato. La pandemia e il trauma di Trump hanno contribuito ad affinare la comprensione della crisi che spinge verso nuove politiche progressiste, sia negli Stati Uniti d’America che nell’Unione Europea.

Visione Mazzucato

Giovedì sera, il presidente Biden ha annunciato che avrebbe rafforzato i sindacati e aumentato il salario minimo come parte di un massiccio pacchetto per creare una nuova industria verde. Vuole aumentare le tasse sui ricchi e sulle società, mettendo fuori gioco i nostri moderni pirati nei Caraibi, i paradisi fiscali.

Se lo stato fosse un “meme doge”, sai, il cane che in un’immagine è un fascio di muscoli e nell’altra un piccolo animale di pezza, allora il fascio muscolare rappresenterebbe la visione di Mazzucato dello stato come il grande tirapiedi. Gli animali imbalsamati sono lo status marginale che Thatcher e Reagan volevano – e che anche molti socialdemocratici hanno abbracciato negli anni ’90, quando hanno privatizzato in maniera massiccia le istituzioni statali.

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