Tesoro della sua giovinezza: fotografie di Paulo de Paulo
Un’invenzione di un fotoreporter italiano di Palo de Palo Le fotografie sconosciute di Pier Paolo Pasolini sono al centro della scena mentre il regista Bruce Weber descrive la carriera di Di Paolo come fotografo.
La cavalcata con cui si apre il film richiama subito alla mente gli autoritratti di Pasolini, scrittore, poeta e cineasta. In primo piano si vede un ragazzo giovane e ben vestito un fiore in Boca, un fiore in bocca, un contadino sullo sfondo. Il ragazzo con il fiore in bocca rimanda all’innocente amore giovanile di Pasolini per la campagna friulana, mentre il contadino rimanda alla perduta cultura agraria e colloquiale a lui vicina. Non è un caso che le fotografie di Pasolini di Di Paolo siano questo ritratto iconico, poiché i due condividono più dello stesso nome. Avevano all’incirca la stessa età e, come Pasolini, Di Paolo si trasferì soprattutto dalla campagna alla città Roma L’Italia, in pochi anni, si è trasformata da società agraria a nazione industrializzata. Lì entrambi hanno vissuto e lavorato per il settimanale Il mondo dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta – a volte insieme, a volte separatamente, prima che il giornale chiudesse nel 1966. Pasolini De Paolo nella sua città natale di Laurino nel sud Italia, nella sua torre medievale a Viterbo. Il fotografo autodidatta e studente di filosofia Leica mise definitivamente da parte la macchina fotografica, mentre Pasolini continuò a scrivere fino alla sua morte nel 1975.
Galleria del Museo del Louvre
La figlia avrà circa cinquant’anni Silvia De Paolo Scopre le foto scattate da suo padre e lo affronta sul suo passato di fotografo fino ad allora sconosciuto. I film realisti sociali del 1954-1966 di Di Paolo non sono gli unici. Ha rapidamente fatto breccia nell’élite culturale italiana, e soprattutto queste immagini ha scattato le foto di Anna Magnani e Pier Paolo Pasolini, che sono il fulcro del documentario di Weber.
Come molti, il regista Weber ha una passione la dolce vita. Cresciuto in Pennsylvania negli anni Cinquanta e Sessanta, lui e la sua famiglia andavano a teatro ogni domenica per guardare film europei. Weber si innamorò presto di tutto ciò che è italiano, non di attori come Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Nel 2016, questa storia d’amore giovanile si è riaccesa quando ha visto le foto di attori e registi di Paolo di Paolo alla galleria Il Museo del Louvre nel quartiere ebraico di Roma.
Una galleria gestita da un libraio e gallerista Giuseppe Cassetti, un luogo in cui io stesso sono tornato molte volte. Fino al 2014 vi era appesa solo una foto di Pasolini. Nel 2016 è stato circondato da molti dei ritratti di Di Paolo di Pasolini. In questa unica fotografia, Pasolini si trova ai piedi del Monte Testaccio, a due passi da un cimitero acattolico – dove Di Paolo lo fotografò anche alla tomba del fondatore del Partito Comunista Italiano. , Antonio Grasci. In primo piano si vede un Pasolini ben vestito e serio, sullo sfondo, in cima a una collina, una croce. L’immagine è uno dei migliori ritratti di Pasolini, ma un riferimento importante quando Weber evoca immagini dell’era perduta nelle interviste con l’ormai 97enne Paolo de Paolo e la sua famiglia.
Attori come Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Immagini ben progettate in bianco e nero
Le immagini in bianco e nero ben realizzate di Paolo Di Paolo spingono questo film in avanti. In questo modo funziona meglio come cineteca che come documentario. Di Paolo è stato uno dei principali fotoreporter del suo tempo, ma non sappiamo perché abbia scelto di mettere da parte la sua macchina fotografica. Certamente ha dato il massimo quando Il mondo ha chiuso e la cultura dei paparazzi ha preso il sopravvento sul fotogiornalismo italiano, ma purtroppo non ne sappiamo molto. Il regista intervista Tie Paolo ei suoi parenti stretti – moglie, figli e nipoti – ma anche il produttore italiano. Marina Zigogna e il gallerista Giuseppe Cassetti sui dipinti di Di Paolo.
Parallelamente a Weber che riviveva la sua giovinezza e l’amore per l’Italia attraverso i dipinti di Di Paolo, sua figlia Silvia Di Paolo ha preso l’iniziativa di esporre i dipinti di suo padre. Prima alla galleria Il museo del louvre nel 2016, poi al MAXI – il museo d’arte moderna di Roma – nel 2019. Lungo la strada, l’allora 94enne Palo de Palo fu felice di cimentarsi. Di nuovo fotografo di moda per Valentino.
Il film funziona meglio come cineteca che come documentario
Senza fare il salto da gigante che trasformerebbe la vita di un fotografo in qualcosa di più di una semplice rappresentazione del film, le numerose e uniche immagini di Palo de Palo valgono l’incontro con il film.
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