Gran parte della squadra nazionale svedese di sci di fondo è attualmente impegnata in un incontro in alta quota a Livigno, in Italia. Per lo più è andata bene, ma durante uno dei tanti allenamenti le cose sono diventate improvvisamente più drammatiche del solito.
William Buruma aveva quasi finito una sessione sui pattini a rotelle, ma poi è arrivato un poliziotto maleducato, dice.
– Stavamo andando all’hotel, ma la polizia ci ha fermato, ha detto a Netafisin.
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– Era molto turbato
I pattinatori su strada in viaggio sono uno spettacolo abbastanza comune in Norvegia e Svezia, e qualcosa che accade senza che la maggior parte delle persone alzi un sopracciglio. Ma la situazione è diversa nell’Europa meridionale.
– Pensavano che dovessimo rimanere sulla pista ciclabile, quindi si è arrabbiato davvero e ci ha fatto cenno di allontanarci. Ha provato a spiegarci in italiano cosa dovevamo fare, dice Buruma, che la scorsa stagione ha gareggiato contro i norvegesi.
Tuttavia, la situazione alla fine si è risolta da sola e la polizia ha finalmente concesso a Buruma il permesso di salire sull’ultima parte dei pattini a rotelle.
– Ci ha permesso di fare l’ultimo tratto, ma era un po’ seccato perché stavamo camminando sulla strada.
Esprimere L’ho menzionato per primo.
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Buruma prosegue dicendo che in passato è stato fermato anche dalla polizia mentre faceva snowboard fuori dalla Svezia.
– In Austria lo sono diventato. È come se non ti fosse permesso camminare fino in fondo, ma poi a me era permesso continuare a camminare. Qui in Italia non ha voluto nemmeno che mettessimo i pattini, dice il 22enne.
Grandi ambizioni
Buruma ha avuto una buona stagione lo scorso inverno, ma ha dovuto vedersi battuto dai corridori norvegesi. Ai Mondiali di Planica è comunque riuscito a conquistare la sua prima medaglia iridata conquistando il bronzo nei 5.000.
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Lo svedese ha grandi progetti anche per la prossima stagione e non si lascerà fermare dalla polizia italiana.
-Quest’anno ci si è concentrati molto sull’allenamento in quota, quindi richiede molto tempo di allenamento. “È qualcosa che pianificavo da molto tempo e in cui ho molta fiducia”, dice il 22enne.
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